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LEGGI E NORME 30-10-2019

Timber Regulation, focus sul regolamento europeo: un impegno per la legalità

Le iniziative di AIEL per informare gli operatori della filiera delle biomasse legnose

Continua l’impegno di AIEL in favore degli operatori di filiera responsabili e della legalità del mercato delle biomasse legnose. L’ultimo focus di approfondimento è stato dedicato al Regolamento europeo sul commercio del legno (EU Timber Regulation), che mira a rendere l’Europa il primo mercato mondiale libero da legname di provenienza illegale, ricavato cioè in violazione di leggi e norme forestali e doganali vigenti nel Paese di raccolta.

L’incontro, organizzato nell'ambito delle attività del Gruppo Pellet ENplus® e del Gruppo Produttori Professionali di Biomasse costituiti in seno ad AIEL, ha consentito di fare una panoramica completa degli obblighi in capo agli operatori che commercializzano legno e prodotti derivati, grazie al confronto tra le aziende del settore e i responsabili delle uniche due organizzazioni di monitoraggio italiane riconosciute dalla Commissione europea: Davide Paradiso di Conlegno e Vincenzo Pasceri di CSI S.p.A., società del Gruppo IMQ.

Il Regolamento (UE) n. 995/2010 prevede l’adozione di un sistema di “dovuta diligenza” da parte degli operatori al fine di minimizzare il rischio di introduzione sul mercato europeo di legno e derivati di provenienza illegale, attraverso l’applicazione di un insieme di procedure e misure di analisi e gestione del rischio relativo alle forniture.

I controlli condotti dai Carabinieri Forestali, avviati dal giugno 2015, hanno messo in evidenza un’informazione non sempre completa degli addetti ai lavori rispetto alle prescrizioni introdotte dalla normativa. Cogliendo l’importanza di questa problematica, AIEL si è attivata per offrire alle aziende associate la possibilità di informarsi e reagire adeguatamente alle disposizioni del Regolamento. La disinformazione infatti può costare cara all’operatore: le attività di controllo effettuate nel 2018 (come da sintesi pubblicata dalla Commissione europea) hanno già portato alla emissione di numerose sanzioni, sulla base di quanto disposto dal D.Lgs. 178/2014, a fronte dell’assenza di un sistema di dovuta diligenza, delle relative registrazioni o di valutazioni insufficienti riferite a singole forniture di materiale.

Il sistema di dovuta diligenza può essere applicato dall’operatore mediante il supporto o l’aiuto tecnico specifico di un Organismo di Controllo. In Italia le Organizzazioni di monitoraggio riconosciute dalla Commissione europea sono Conlegno (LegnOk) e CSI S.p.A (con il brand Icila), che fanno da riferimento sia per l’implementazione e la periodica verifica del sistema di dovuta diligenza aziendale, sia per la valutazione di conformità di singole forniture, rispetto alla legislazione applicabile, alla complessità della catena di fornitura e alle caratteristiche dei singoli Paesi di origine del legname.

Un sistema di dovuta diligenza è un insieme di misure e procedure atte ad attestare le azioni messe in atto dagli operatori al fine di minimizzare il rischio di introduzione di legno e derivati (carta) di provenienza illegale nel mercato europeo. Tali misure e procedure devono necessariamente comprendere le fasi di: accesso alle informazioni, analisi del rischio, eventuali azioni di mitigazione del rischio stesso. Solo in caso di evidenziato “rischio trascurabile” l'operatore può decidere di procedere con l’immissione nel mercato europeo del prodotto soggetto a Regolamento EUTR. Il processo di dovuta diligenza si deve concludere prima dell’effettivo sdoganamento della merce nel mercato europeo. È importante ribadire che un Sistema di Dovuta Diligenza è completo e rispetta l’EUTR solo quando risultino evidenti (nel senso di documentabili) tutte le fasi sopra indicate.

«Spesso l’operatore poco informato – ha ricordato Davide Paradiso, Business Manager e Relazioni Esterne di Conlegno – riduce la propria “Dovuta Diligenza” alla fase di raccolta documentale senza mantenere l’evidenza del processo di analisi e delle valutazioni conclusive addotte che invece è indispensabile per evitare di incorrere in una dovuta diligenza carente, non conforme a quanto previsto dall’EUTR. In questo caso, l’operatore potrebbe ricadere nelle violazioni di cui all’art. 6 del D. Lgs. n.178/2014 con sanzioni amministrative pecuniarie che possono arrivare fino ad 1 milione di Euro».

«L’impiego del legno per fini energetici sta crescendo in termini di importanza – ha spiegato durante l’incontro Vincenzo Pasceri, Responsabile tecnico Timber Regulation di CSI – ed è destinato ad un ulteriore incremento. A fronte del grande sviluppo del settore, le crescenti preoccupazioni in merito ai potenziali impatti ambientali negativi, riconducibili a deforestazione o piantagioni industriali realizzate e gestite in modo non sostenibile stanno portando alla necessità di definire criteri di sostenibilità e sistemi di controllo del mercato internazionale di tali prodotti combustibili. Questo significa –continua Pasceri – che i sistemi di certificazione ad essi riferiti dovranno non solo riguardare le caratteristiche di prodotto ma anche considerare la sostenibilità e la legalità della filiera, produzione, commercializzazione e dell’uso finale».

«Sono molto soddisfatto della partecipazione e interesse che hanno caratterizzato l’evento, segno che le aziende della filiera Legno-Energia rappresentata da AIEL sono attente e impegnate a fare della responsabilità d’impresa il loro marchio distintivo – ha commentato Matteo Favero, Responsabile certificazioni ENplus® e ariaPulita® di AIEL. È poi motivo di orgoglio – prosegue Favero – che AIEL abbia organizzato un incontro, per la prima volta in Italia, alla presenza di entrambe le Organizzazioni di Monitoraggio italiane riconosciute dalla Commissione europea. Con esse, di recente abbiamo anche rilanciato un importante partenariato che permette alle aziende associate AIEL di accedere ai servizi offerti da Conlegno e CSI Spa con agevolazioni consistenti e in un’ottica di servizi integrati alle imprese».