Sicurezza per la salute e prodotti di largo consumo: promosso il pellet analizzato da ARPA Piemonte
Nessun superamento dei valori limite di legge relativi alla presenza di formaldeide, componenti chimici e radioattività nel pellet. È quanto emerso da un’analisi sulla qualità del pellet condotta in Piemonte nel 2019 e 2020 attraverso una serie di controlli eseguiti da ARPA Piemonte su campioni di varia provenienza e qualità prelevati dalle ASL piemontesi, Carabinieri e Guardia di Finanza, nell’ambito di un progetto finanziato dal Ministero della Salute per la gestione dei rischi derivati dalla presenza di sostanze pericolose nei prodotti di largo consumo (Regolamento Europeo Reach).
I risultati dell’indagine sono stati presentati nel corso del seminario “Sicurezza per la salute: prodotti di largo consumo: il Pellet” a cui ha partecipato AIEL, Associazione italiana energie agroforestali, insieme ai relatori di Ministero della Salute, Arpa Piemonte, Regione Piemonte, ASL Biella, Università degli Studi di Torino e Replant.
“Lo studio è un’ottima occasione per approfondire il tema della qualità del pellet – afferma Matteo Favero, Responsabile Area Biocombustibili legnosi e certificazioni e Referente tecnico di AIEL del Gruppo pellet ENplus® – I risultati confermano la forte crescita qualitativa del settore negli ultimi anni. Bisogna però essere consapevoli che un’alta classe di qualità del pellet, in assenza di certificazione, potrebbe essere il risultato di una semplice autodichiarazione del produttore. La certificazione ENplus® certifica non solo l’assenza di rifiuti legnosi o contaminanti chimici dal prodotto ma anche il rispetto dei parametri commerciali corrispondenti alle varie classi di qualità. Infatti, grazie ad analisi indipendenti condotte da laboratori accreditati e ad attente verifiche di Organismi indipendenti sul processo produttivo e distributivo, la certificazione ENplus® offre la massima garanzia del rispetto di tutti i parametri. Il pellet certificato ENplus® dà quindi ai consumatori la garanzia di sicurezza del prodotto anche dal punto di vista della salute”.
Lo studio sulla qualità del pellet nasce dalla collaborazione tra il Ministero della Salute e la Regione Piemonte dopo che nel 2018 la Guardia di Finanza, a seguito di prelievi di campioni e accertamenti tecnici, aveva riscontrato percentuali di collanti e di formaldeide contenute in alcuni sacchi di pellet in vendita al pubblico. La formaldeide è una sostanza cancerogena, per la quale è in corso di preparazione una proposta di restrizione sugli articoli di consumo che rilasciano tale sostanza. L’attuale concentrazione massima di formaldeide per i pellet è fissata dal regolamento REACH allo 0,1% (p/p).
Su tutti i campioni è stata eseguita la determinazione della formaldeide, mentre su una parte di essi sono state eseguite anche le determinazioni del contenuto di ceneri; del livello di umidità e della presenza di metalli pesanti come arsenico, cadmio, cromo, nichel, piombo, rame e zinco. ARPA Piemonte ha compiuto inoltre un’analisi dei radionuclidi presenti nei campioni di pellet prelevati, che non ha evidenziato picchi anomali di radioattività, escludendo quindi la provenienza del pellet da aree contaminate dell’Europa orientale.
Lo stesso risultato è stato ottenuto dall’analisi del contenuto di formaldeide, che ha stabilito la regolarità di tutti i campioni analizzati: il campione con il valore più alto riscontato rientra comunque nel valore limite di legge. La maggior parte dei campioni analizzati ha rivelato una concentrazione di formaldeide addirittura inferiore del 90% rispetto al limite previsto dal regolamento REACH.
Nel corso del seminario è stato osservato che è improbabile che la presenza di formaldeide sia legata all’impiego di collanti nella produzione del pellet: il trattamento termico del legno può infatti portare “naturalmente” alla formazione di formaldeide, la cui concentrazione cala velocemente e in modo accentuato nei giorni successivi alla produzione.
Anche per quanto riguarda i metalli e l’umidità tutti i campioni analizzati sono risultati conformi alla classe indicata dal produttore e pure il tenore di ceneri ha evidenziato ottimi livelli di conformità, in oltre il 90% dei casi.
I risultati dell’analisi dimostrano quindi l’assoluta sicurezza ed efficienza di un prodotto di largo consumo come il pellet. Alla luce di oltre un centinaio di campioni analizzati emerge infatti il rispetto delle normative europee vigenti in termini di contenuto di formaldeide; oltre che in termini di contenuto di metalli pesanti e di radionuclidi.