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EMISSIONI 03-08-2021

Stufe e camini a biomassa, l’approccio giusto è favorire il turn-over tecnologico

Nei giorni scorsi il sito Proiezioni di Borsa nel post https://www.proiezionidiborsa.it/chi-scalda-la-casa-o-cucina-usando-il-caminetto-rischia-fino-a-5-000-euro-di-multa/ ha giustamente ricordato come la condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia europea  per il superamento dei valori limite delle concentrazioni di particelle inquinanti nell’aria dal 2008 al 2017 debba spingere le istituzioni ad agire per affrontare il problema. I giudici europei infatti accusano l’Italia di non aver adottato, a partire dal giugno 2010, misure appropriate per garantire il rispetto dei valori limite.

Oggi, nonostante il ritardo accumulato negli anni precedenti, possiamo affermare che la condanna da parte della Corte di Giustizia Europea per non aver attivato sufficienti misure a tutela della qualità dell’aria e della salute dei cittadini stia finalmente spingendo le regioni del Bacino Padano ad attivarsi, sia con la predisposizione di appositi Piani per la qualità dell’aria, sia, soprattutto, con interventi a sostegno della rottamazione dei vecchi apparecchi e dei camini aperti, che rappresentano la terza fonte di polveri sottili dopo trasporto su strada e agricoltura.

È quest’ultima, in particolare, la strada giusta da percorrere per realizzare un calo drastico delle emissioni inquinanti imputabili al riscaldamento a biomasse, più di divieti e multe che, senza misure in sostegno del rinnovo del parco installato, rischiano di non incidere con la stessa forza sul calo degli inquinanti. È infatti necessario, da un lato, vietare l’utilizzo di apparecchi obsoleti e troppo inquinanti come i camini aperti, dall’altro, incentivare chi intende sostituire il proprio apparecchio acquistando un nuovo generatore più efficiente e performante.

In Italia, il 70% degli apparecchi di riscaldamento domestico a legna e pellet esistenti ha più di 10 anni. Si tratta di circa 6,3 milioni di vecchie stufe e apparecchi che producono l’86% delle emissioni di particolato primario derivante dalla combustione domestica della biomassa. Per sensibilizzare i decisori politici, i media e l’opinione pubblica sull’importanza di accelerare il turn-over tecnologico e di promuovere l’uso corretto degli apparecchi domestici alimentati a biomassa legnosa, in particolare quelli manuali a legna, AIEL- Associazione italiana energie agroforestali, ha elaborato il Libro Bianco ‘Rottamare ed educare’ con la proposta di una road map che, se attuata, potrebbe ridurre del 70% le emissioni di polveri sottili entro il 2030.

Tra le più importanti misure individuate da AIEL nel Libro Bianco, c’è il sostegno al turn-over tecnologico confermando e rafforzando l’incentivo del Conto Termico per il settore privato e domestico-residenziale, in particolare nelle Regioni che hanno subito la sentenza di condanna per il superamento dei valori limite delle concentrazioni di PM10 nell’aria. Proprio in risposta alla sentenza della Corte di Giustizia Ue, molte regioni del bacino padano, primo il Piemonte, a cui seguiranno a breve il Veneto, l’Emilia-Romagna, la Lombardia, stanno attivando bandi di finanziamento locali per promuovere l’utilizzo del Conto Termico, rafforzando ulteriormente l’entità dell’incentivo. Per esempio, il bando emesso nei giorni scorsi dalla Regione Piemonte prevede la concessione di un contributo economico a fondo perduto, fino ad esaurimento delle risorse disponibili, che verrà riconosciuto in aggiunta al finanziamento assegnato conseguito con il Conto termico.Il contributo regionale a fondo perduto ammonta a 1.500 € per stufe e termocamini e a 3.000 € per le caldaie, mentre la dotazione iniziale complessiva del bando è di € 8.961.000,00 in tre anni. La partecipazione al bando è aperta a tutti i cittadini residenti in Piemonte, proprietari delle unità immobiliari per cui viene richiesto il contributo e che da essi vengono utilizzate come abitazione principale. Al momento della presentazione della domanda occorre dimostrare di aver già ottenuto l’incentivo Conto termico.

“Si tratta – spiega Valter Francescato, direttore tecnico di AIEL - di un meccanismo potenzialmente molto efficace che può accelerare in modo significativo il turn-over tecnologico. L’auspicio è che i cittadini piemontesi utilizzino in toto le risorse disponibili, dimostrandone l’efficacia. Per esempio, dal 2014, in Lombardia, sono stati rottamati circa 25.000 apparecchi e caldaie domestiche grazie al Conto Termico, circa il 3,6% del parco installato (circa 700.000 apparecchi). Sulla base dei dati del progetto europeo Life prepAIR, si stima la presenza di circa mezzo milione di apparecchi domestici a legna, di cui un terzo sono caminetti aperti che non possono essere utilizzati. Raddoppiando la penetrazione del Conto Termico attraverso incentivi a livello regionale, si potrebbero rottamare in 5 anni il 50% degli apparecchi a legna obsoleti”.

 

Post di riferimento: https://www.proiezionidiborsa.it/chi-scalda-la-casa-o-cucina-usando-il-caminetto-rischia-fino-a-5-000-euro-di-multa/

Nell'articolo pubblicato su Proiezioni in Borsa è stato aggiunto un breve approfondimento a cura di Aiel che riporta l'attenzione sulla necessità di accelerare il turn over anche grazie a specifici bandi di finanziamento. Di seguito il nuovo paragrafo.

La condanna della Corte di Giustizia Europea per non aver attivato sufficienti misure a tutela della qualità dell’aria e della salute dei cittadini stia inoltre spingendo le regioni del Bacino Padano ad attivarsi, sia con la predisposizione di appositi Piani per la qualità dell’aria, sia, soprattutto, con interventi a sostegno della rottamazione dei vecchi apparecchi e dei camini aperti, che rappresentano la terza fonte di polveri sottili dopo trasporto su strada e agricoltura.

È questa, secondo AIEL l’associazione della filiera bosco, legno, energia, la strada giusta da percorrere per realizzare un drastico calo delle emissioni imputabili al riscaldamento a biomasse, più di divieti e multe che, senza misure in sostegno del rinnovo del parco installato, rischiano di non incidere con la stessa forza sul calo degli inquinanti. È infatti necessario, da un lato, vietare l’utilizzo di apparecchi obsoleti e troppo inquinanti come i camini aperti, dall’altro, incentivare chi intende sostituire il proprio apparecchio acquistando un nuovo generatore più efficiente e performante.