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BIOCOMBUSTIBILI 08-10-2020

Il futuro del cippato di legno nelle politiche Ue

A cura di Andrea Argnani, referente tecnico gruppo produttori Professionali di Biomasse di AIEL

Si è tenuto il 15 settembre scorso il working group interno a Bioenergy Europe dedicato al cippato; due i temi in agenda: le nuove politiche Europee in materia di foreste e le prospettive di mercato europeo.

Il primo argomento trattato sono state le impellenti nuove dinamiche europee sulla strategia per la biodiversità e sul Nuovo Green Deal. Il Nuovo Green Deal e la strategia per la biodiversità, come già evidenziato in diverse occasioni, richiederanno un miglioramento delle qualità e quantità di materiale legnoso nel suo insieme, nello specifico quello che verrà chiesto è che: “la produzione di bioenergia dovrà provenire da un migliore uso della biomassa di scarto e residui di lavorazione” andando inoltre a sostenere e suggerire “la promozione di gestione forestale sostenibile […] e una più veloce implementazione dei criteri di sostenibilità”. Nello specifico poi la Strategia per la biodiversità richiede “L’uso della pianta intera e di coltivazione a destinazione alimentare e di mangime per la produzione di energia, sia prodotte in Europa sia importate, dovranno essere minimizzate”.

Come poi evidenziatosi durante la discussione e da alcune successive presentazioni il problema principale di questo potenziale testo di legge deriva dal termine, usato appunto in queste prime anteprime del testo, della minimizzazione dell’utilizzo a fini energetici della pianta intera. Questo preoccupa considerato il fatto che il termine rischi di fatto di impedire l’utilizzo di piante intere, sotto misura e/o eventualmente provenienti da diradamenti, comunque non utilizzabili dalle segherie e quindi normalmente utilizzate a fini energetici. Dan Burgar Kuželički, del DG Agricoltura e Sviluppo Rurale dell’Unione Europea, intervenuto durante il webinar, risponde a queste perplessità di Bioenergy Europe e dei partecipanti al webinar evidenziando come il testo non sia definitivo.
Lo stesso Burgar Kuželički ha poi continuato riportando come l’Europa abbia intenzione, tramite la PAC, di fornire sussidi per il ripristino delle aree boschive soggette a eventi estremi.

Per quanto riguarda la parte relativa al consumo e variazioni nella fornitura, sono intervenuti principali attori del settore. Partendo da Bioenergy Europe stessa che ha mostrato il progetto di mappare e aggiornare tutti gli impianti che si riforniscono di biomassa a livello europeo. Questo documento sarebbe poi messo a disposizione di tutti gli associati. Inoltre sono stati evidenziati come, in seguito all’inverno mite del 2019, al Covid, a un diffuso rallentamento della domanda di legname e, nel caso italiano, a Vaia, nei prossimi mesi ci si aspetta una sovrabbondanza di materiale in tutta l’Europa che come confermato da Luca Corello di DUFERCO Biomasse avrà, e in parte ha già avuto, un impatto sulle importazioni di legname a fini energetici.

In quelli che si delineano essere come tempi difficili per il settore, il gruppo di lavoro ha delineato una serie di possibili strategie:

  • flessibilità nella produzione;
  • qualità dell’approvigionamento;
  • variare il prezzo in funzione del mercato e tenere le forniture differenziate (breve, media e lunga durata).