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EMERGENZA CORONAVIRUS 12-05-2020

L'Istituto superiore di Sanità con Ispra e Snpa avvia il progetto Pulvirus su correlazione inquinamento-Covid19

L'Iss, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (Snpa) hanno avviato il progetto Pulvirus, uno studio epidemiologico a livello nazionale per valutare se e in che misura i livelli di inquinamento atmosferico siano associati agli effetti sanitari dell'epidemia

L’improvvisa e rapida diffusione della pandemia di Covid-19 ha avviato globalmente una intensa attività di ricerca nel settore della prevenzione (sviluppo di vaccini) e nel campo terapeutico-assistenziale, anche per comprendere meglio il processo di trasmissione virale e i possibili fattori sociali ed ambientali che possano contribuire a spiegare le modalità di contagio e la gravità e prognosi dei quadri sintomatologici e patologici associati all’infezione da virus SARS-CoV-2.

L'Istituto Superiore di Sanità (Iss), l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (Snpa), hanno avviato uno studio epidemiologico a livello nazionale per valutare se e in che misura i livelli di inquinamento atmosferico siano associati agli effetti sanitari dell'epidemia. Lo studio si baserà sui dati della sorveglianza integrata nazionale Covid-19, coordinata da Iss e del sistema di monitoraggio della qualità dell’aria atmosferica, di competenza Ispra-Snpa e si avvarrà della collaborazione scientifica della Rete Italiana Ambiente e Salute (Rias), anche per garantire un raccordo con le strutture regionali sanitarie ed ambientali.
 
Gli obiettivi dello studio epidemiologico nazionale verteranno in particolare sul ruolo dell’esposizione a PM nell’epidemia di Covid-19 nelle diverse aree del paese, per chiarire in particolare l’effetto di tale esposizione su distribuzione spaziale e temporale dei casi, gravità dei sintomi e prognosi della malattia, distribuzione e frequenza degli esiti di mortalità: si seguiranno approcci e metodi epidemiologici per lo studio degli effetti dell’inquinamento atmosferico in riferimento alle esposizioni sia acute (a breve termine) che croniche (a lungo termine), con la possibilità di controllo dei fattori socio-demografici e socio-economici associati al contagio, all’esposizione a inquinamento atmosferico, all’insorgenza di sintomi e gravità degli effetti riscontrati tra i casi di Covid-19.
 
“L’emergenza sanitaria della Pandemia di Covid-19 è una sfida per la conoscenza sotto molteplici punti di vista e non solo quelli oggi centrali sul fronte dei vaccini e delle terapie” ricorda il Presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, sottolineando però che “altri importanti quesiti di ricerca richiedono sforzi congiunti  e l’esempio dello studio odierno che mira ad esplorare il possibile contributo dell’inquinamento atmosferico alla suscettibilità all’infezione da SARS-CoV-2, alla gravità dei sintomi e degli effetti sanitari dell’epidemia”, questione oggi molto dibattuta in tutto il mondo. “Su questo tema – continua Brusaferro – assieme a Ispra-Snpa, stiamo proponendo l’avvio di uno studio epidemiologico nazionale”.
 
“Il presunto legame tra Covid-19 e inquinamento è argomento divenuto quotidiano nel dibattito mediatico e non solo, suscitando da più parti teorie ed ipotesi che è giusto approfondire ed a cui è doveroso dare una conferma, per quel che ci riguarda, tecnico-scientifica. Anche per questo abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di collaborazione dell’Iss –  ha dichiarato il Presidente di Ispra e Snpa Stefano Laporta.

Anche il Progetto Life Prepair collaborerà al Progetto Pulvirus.