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EMERGENZA CORONAVIRUS 31-03-2020

PM e COVID: c'è correlazione? AIEL avvia confronto con Arpa Lombardia

All'inizio della pandemia una serie di ricercatori dell'Università di Bologna e di Bari hanno scritto e diffuso un position paper nel quale affermavano come la concentrazione di particolato in atmosfera avesse favorito la diffusione del virus (cit. “la specificità della velocità di incremento dei casi di contagio che ha interessato in particolare alcune zone del Nord Italia potrebbe essere legata alle condizioni di inquinamento da particolato atmosferico che ha esercitato un’azione di carrier e di boost”).
Il position paper ha suscitato forte interesse e ha avuto un’ampia eco su social e media tanto da essere ripreso anche da Repubblica.
Tuttavia, alcuni autorevoli ricercatori della Società Italiana di Aerosol hanno ritenuto opportuno smorzare il position paper in una nota informativa invitando alla cautela nell’interpretazione dei dati disponibili poiché le conoscenze relative all’interazione tra livelli di inquinamento da PM e la diffusione del COVID-19 sono ancora molto limitate.
Lo stesso ISPRA ha ritenuto opportuno condividere la posizione e le considerazioni di SIA e anche Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico si è espresso in loro favore.

La posizione di AIEL

In relazione a questi eventi, AIEL ha attivato un confronto preliminare con Arpa Lombardia sull'impatto delle misure emergenziali sulle concentrazioni atmosferiche di PM10. È emerso che per poter fare una valutazione quantitativa consona è necessario un periodo di osservazione sufficientemente lungo, durante il quale si verifichino condizioni meteo diverse e paragonabili a quelle che avremmo in situazioni “normali”. Per quantificare con precisione il fenomeno, è anche necessario raccogliere informazioni più dettagliate su un insieme complesso di variabili: riduzione dei flussi di traffico, andamento delle emissioni del comparto riscaldamento, di quello agricolo e di quello industriale, ecc.
AIEL e Arpa Lombardia hanno concordato che, una volta tornati a condizioni di normalità, verranno svolte verifiche approfondite per trarre conclusioni corrette e robuste, anche grazie ai risultati delle analisi di composizione del particolato (che richiedono tempo).